Tecniche per la doratura dei materiali
La doratura, tecnica molto antica per la decorazione di mobili e oggetti, affonda le proprie radici in tempi molto antichi. Cinesi, romani e anche greci utilizzavano questa tecnica decorativa per abbellire oggetti e renderli eterni. Basti pensare agli arredi di una qualsiasi delle regge sparse per l'Europa.
Ovviamente, con l'avanzare della tecnologia sono state anche inventate molte tecniche e varianti in cui spesso non viene nemmeno utilizzato l'oro ma alcune leghe atte a imitare il prezioso materiale.
Questa tecnica ha trovato particolare fortuna in ambiti medioevali e bizantini (soprattutto in ambiti iconografici) ma anche per decorare libri di pregio.
Esistono diverse tecniche di doratura che non vanno confuse con le tecniche della placcatura. Queste infatti prevedono l'applicazione meccanica di foglie dorate.
Che cos'è la doratura a guazzo
Questa è la tecnica di doratura per eccellenza ma per contro anche la più complessa da realizzare.
Foglie oro per doratura
Si usa questa doratura soprattutto nel restauro della doratura, quando è necessario integrare parti mancanti o danneggiate in mobili, cornici e manufatti d’epoca.
È anche usata per realizzare repliche di oggetti antichi o per ottenere superfici molto lucide o con una decisa alternanza di aree lucide e opache.
A differenza delle varie tecniche di doratura a missione, la doratura a guazzo può essere completata con la brunitura. Gli oggetti decorati con questa tecnica non possono essere esposti alle intemperie.
Esistono anche tecniche particolari, usate per lavorazioni specialistiche, tra cui l'applicazione del cosiddetto bolo armeno (un'argilla particolare) o l'uso di colle di pesce, più resistenti ma di difficile applicazione.
Tra i suoi principali impieghi:
• cornici in legno
• icone
• restauro di dorature su mobili, cornici e manufatti
Una volta applicato a pennello il bolo, con una delle due tecniche descritte, si procede all'asciugatura in aria e alla successiva levigatura dello stesso con uno strumento, detto brunitoio, in pietra d'agata o in osso.
Il restauro di oggetti decorati in questa maniera è molto comune.
Le foglie oro sono molto sottili e soprattutto in oggetti di uso comune tendono a consumarsi. Fortunatamente i restauri di questo tipo non sono molto costosi e complicati da realizzare.
Che cos'è la doratura a missione
La doratura a missione, come accennato, è una tecnica molto più semplice da eseguire rispetto alla doratura a guazzo, e permette di applicare la foglia oro sia vera che d'imitazione (il cosiddetto orone), su qualsiasi superficie a patto che essa non risulti porosa.
Questa tecnica è più semplice perché non necessita di una preparazione del fondo con gesso, e nemmeno della stesura di bolo.
Il procedimento consiste essenzialmente nello stendere un liquido con potere adesivo, detto per l'appunto missione, sull'oggetto da dorare e applicare poi la foglia d'oro.
Esistono due tipo distinti di missione: missione all'acqua e missione a vernice detta anche missione all'olio.
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La prima all'acqua permette una realizzazione veramente molto veloce.
Bisognerà infatti attendere solo 10-15 minuti perché si sviluppi il suo potere adesivo. La missione all'acqua è indicata per la decorazione di superfici poste all'interno e a media porosità (legno, gesso, stucco, carta).
La doratura con missione a vernice necessita invece di un'attesa un pochino più lunga, circa 3 ore prima di risultare adesiva. Per contro, però, il risultato finale sarà quello di una brillantezza maggiore. Inoltre è ideale per dorare superfici poste all'esterno ed estremamente compatte, come il metallo,il marmo e il vetro.
Che cos'è la doratura galvanica
Questo procedimento si differenzia dagli altri perché è industriale, ergo, non eseguibile artigianalmente. È una tecnica relativamente giovane visto che nasce in Italia nel 1802 a Pavia da Luigi Valentino Brugnatelli.
La doratura galvanica può essere utilizzata solamente sui metalli.
Il pezzo in questione da decorare, viene immerso in un bagno galvanico (ovvero soluzione elettrolitica all'interno della quale sono disciolti i sali dei metalli da depositare al catodo) e attraversato da corrente elettrica.
In questo modo passando da un elettrodo in oro a quello dell'oggetto immerso, fanno aderire le particelle di materiale (l'oro appunto) sull'oggetto da dorare.
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I materiali lavorati con questa tecnica avranno un sottilissimo strato d'oro su di essi ma anche estremamente uniforme e resistente.
Che cos'era la doratura a fuoco?
Anche questa tecnica di doratura si eseguiva solo sui metalli e anche questo era un processo esclusivamente industriale. È però caduto ormai in disuso perché si utilizzavano sostanze tossiche e molto inquinanti, come ad esempio il mercurio.
Con oro e mercurio veniva preparato un composto di doratura, quindi si spruzza in modo uniforme l'oggetto da dorare con acido nitrico.
Si bagnava poi l'oggetto col composto precedentemente preparato e si infornava il tutto. Il mercurio evaporava, lasciando l'oro applicato sulla superficie.
Era proprio l'evaporazione del mercurio a rendere questa tecnica estremamente tossica.
Che cos'è la doratura su carta
Un ultimo accenno alla doratura della carta che è stata usata soprattutto per decorare manoscritti di pregio, fin dai tempi più antichi.
Si esegue applicando a caldo una foglia oro sulla superficie da decorare, che viene punzonata nei punti dove deve rimanere impressa. Sul piano della carta viene utilizzata anche la doratura a rilievo. Queste tecniche, ormai quasi del tutto in disuso, rendevano gli oggetti decorati dei veri e propri tesori.