La prima “tiny house” italiana
La tecnologia è protagonista dell’era contemporanea, influisce sulla quotidianità e sul modo di essere, è alla base dei rapporti umani e professionali. Figlia della tecnologia è una classe cross-generazionale di persone che hanno fatto del concetto di liquidità la principale caratteristica del loro stile di vita, applicando di conseguenza il principio di transitorietà e mobilità non solo al lavoro e alle relazioni, ma anche al luogo di residenza e all’idea di casa. Sempre più spesso le i cosiddetti “nomadi urbani” cercano soluzioni abitative flessibili e temporanee, che mutano di pari passo con le esigenze mirando ad abbattere il confine tra provvisorietà e permanenza, tra staticità e mobilità. E’ proprio partendo da tale presupposto, per proporre una valida alternativa al tradizionale concetto di casa che Leonardo Di Chiara, architetto e ingegnere di Pesaro di 27 anni, ha realizzato aVOID, la prima tiny house mobile italiana, che dimostra come sia possibile riformulare le nostre abitudini in una chiave non solo più sostenibile, ma anche più in linea con le esigenze del vivere contemporaneo. aVOID è un prototipo su ruote che in soli 9 metri quadrati garantisce ogni comfort. Ispirata all’equilibrio del vuoto, da cui prende il nome (a void = un vuoto), si presenta come una singola stanza grigia sviluppata longitudinalmente e priva di arredi. Attraverso l’apertura di specifici dispositivi lo spazio evolve orizzontalmente e si trasforma: il letto reclinabile diviene prima divano per l’angolo studio e poi, abbinato al tavolo pieghevole, comoda panca per due persone. La parete lascia posto a una cucina accessoriata con cappa aspirante, lavello a scomparsa, piano cottura e scaffali contenitivi. L’ampia porta finestra Schüco a tre ante del fronte sud sfrutta al massimo la luce naturale, il piccolo bagno realizzato in okumè ospita i servizi e una doccia concepiti per ridurre al minimo i consumi di acqua. Una scala retrattile permette infine l’accesso alla terrazza, l’angolo più suggestivo.
Una micro-casa su ruote
Ideate in America negli anni Settanta, le “tiny house” sono micro-case dotate di ogni comfort e sostenibili; rappresentano la soluzione perfetta per una nuova generazione di persone pronte a trasformare continuamente la propria esistenza nel nome di uno stile di vita più “easy” e libero. È proprio a questa voglia continua di cambiamento che si ispira l’involucro architettonico di aVOID, caratterizzato da due pareti laterali cieche che, proprio grazie alla loro incompletezza estetica, rendono l’abitazione inseribile in qualsiasi contesto e comunità. Lo sviluppo di una pianificazione urbana più fluida, in grado di ripensare il quartiere sociale in modo meno rigido, è l’obiettivo del Bauhaus Campus, il piccolo villaggio sperimentale di cui aVOID fa parte e che si trova all'interno del Bauhaus-Archiv / Museum of Design di Berlino. Nell’ambito dell’esperimento socio-culturale curato dall'architetto Van Bo Le-Mentzel e sviluppato in collaborazione con la Tinyhouse University, il progetto aVOID indaga la tipologia della casa a schiera nell’ottica di creare in futuro quartieri migratori, ovvero insediamenti temporanei fatti di abitazioni su ruote. Alla costruzione di aVOID hanno contribuito 27 partner tecnici, i lavori sono durati 3 mesi. La mini abitazione, quasi interamente funzionante, è stata realizzata con materiali di aziende italiane e tedesche che credono nell’impatto rivoluzionario delle piccole case nel mercato immobiliare. Il cantiere è ancora “work in progress” per la parte impiantistica, che sarà sviluppata all’interno del laboratorio del Bauhaus Campus. Schüco Italia è tra i sostenitori del progetto e sono Schüco le soluzioni in alluminio che compongono la facciata principale, la finestra della facciata sul retro e l’apertura vetrata che consente l’accesso alla terrazza, tutte progettate e realizzate da Giommi di Fossombrone (Pesaro), serramentista Premium Partner Schüco.
Schüco Italia tra i sostenitori del progetto
Il cantiere di aVOID è ancora “work in progress” per la parte impiantistica, che sarà sviluppata all’interno del laboratorio del Bauhaus Campus. Schüco Italia è tra i sostenitori del progetto e sono Schüco le soluzioni in alluminio che compongono la facciata principale, la finestra della facciata sul retro e l’apertura vetrata che consente l’accesso alla terrazza, tutte progettate e realizzate da Giommi di Fossombrone (Pesaro), serramentista Premium Partner Schüco. “Le tendenze dell’abitare - commenta Roberto Brovazzo, Direttore Generale Schüco Italia - sono in continua e sempre più veloce evoluzione è un dovere per chi si occupa di innovazione nella progettazione quello di indagare i nuovi modi di vivere gli spazi, sia domestici che urbani”. Contribuire alla realizzazione di aVOID ha permesso all’azienda italiana di esplorare gli aspetti più rivoluzionari del vivere mobile, valorizzando al massimo gli spazi ridotti dal punto di vista sia estetico che sostenibile; d’altra parte è stato necessario misurarsi con nuovi concetti di pianificazione urbana e di fruizione del suolo cittadino. “Inoltre il progetto – aggiunge Brovazzo - ci ha permesso di verificare la flessibilità delle nostre soluzioni, perfettamente adattabili sia al grattacielo che alla mini casa. Un’ulteriore affermazione del fatto che con il giusto sguardo prospettico e la giusta apertura mentale verso il cambiamento ogni limite può divenire un’opportunità”.